lunedì, Dicembre 9, 2024
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Aureliano impone il pari al Cosenza

La Salernitana impatta su rigore il gol di Florenzi

Sfugge ancora la vittoria casalinga ai Lupi, vittime dei limiti “strutturali” della rosa – che non riesce a convertire efficacemente in rete la mole di gioco prodotta – e penalizzati da una decisione scellerata del direttore di gara – fino a quel punto autore di una prestazione più che accettabile – che sorvola su un nettissimo fallo ai danni di Charlys sulla trequarti offensiva rossoblù, dando il via all’azione che porta al rigore provocato da Martino. La Salernitana, completamente nulla e sovrastata fino a quel punto dell’incontro, riceve il cadeau e incassa grazie alla trasformazione di Verde. Da quel momento – nonostante Alvini inserisca tutti gli uomini offensivi a disposizione in panchina – il Cosenza viene preso dalla frenesia ma trova ancora meno spazi, cozzando contro il muro eretto dagli uomini di Martusciello e rischiando anche qualcosa in contropiede.

Strizzolo in azione – Foto di Michele De Marco

FORMAZIONI INIZIALI

Alvini conferma il 3-4-2-1 degli ultimi due incontri e – rispetto al blitz di Reggio Emilia – cambia solo un interprete, inserendo Fumagalli al posto di Rizzo Pinna. Martusciello presenta il consueto 4-3-3 in cui effettua – fra turnover, squalifiche e indisponibili – ben sei cambi: Sepe, Stojanovic, Bronn, Hrustic, Wlodarczyk e Dalmonte prendono il posto di Fiorillo, Ghiglione, Ruggeri, Maggiore, Torregrossa e Tongya.

PRIMO TEMPO: SOLO IL COSENZA IN CAMPO, SBLOCCA FLORENZI NEL FINALE

L’inizio di partita dei Lupi è molto simile a quanto visto nel turno infrasettimanale: gli avversari vengono presi con un pressing molto alto costringendoli a rilanci lunghi – facile preda della retroguardia rossoblù – o riconquistando palla in attacco. Proprio in un simile frangente – al 5’ – Ricciardi riceve palla e lancia Strizzolo in profondità: l’attaccante elude il portiere e segna ma – seppur di poco – è in fuorigioco e la rete viene annullata. Il rischio corso porta gli ospiti ad arretrare ulteriormente, cercando di intasare gli spazi e costringendo il Cosenza a palleggio e giro palla ripetuto. Al 21’ Fumagalli si libera al tiro ma la conclusione è debole e centrale con Sepe che para senza affanni. Al 26’, su calcio di punizione – concesso per un fallo su Kouan – Ricci tira verso lo specchio ma una doppia deviazione spedisce il pallone sul fondo. Al 30’ Charlys prova dal limite ma il suo tiro viene respinto da un difensore. Al 37’ i padroni di casa passano in vantaggio. Dalle Mura anticipa nettamente un avversario e avanza palla al piede fino a centrocampo, serve Strizzolo che fa proseguire per Florenzi: il centrocampista dei Lupi entra in area e spara un potente destro sotto l’incrocio. Nel finale di tempo non accade altro e la frazione termina – dopo un minuto di recupero – con il Cosenza meritatamente avanti nel punteggio.

Mister Alvini osserva una fase di gioco – Foto di Michele De Marco

SECONDO TEMPO: D’ORAZIO SFIORA IL RADDOPPIO, VERDE PAREGGIA SU RIGORE “VIZIATO” DA UN NETTO FALLO IN PARTENZA

Grande occasione in avvio per i rossoblù al 49’: Ricciardi scende sulla fascia, supera un avversario e mette il pallone sul secondo palo dove D’Orazio – di testa e cadendo all’indietro – sfiora il montante alla destra del portiere ospite. Il Cosenza arretra la linea del pressing, controllando agevolmente le iniziative degli ospiti, in attesa di trovare varchi per eventuali ripartenze. Al 60’ Aureliano – come detto – si erge protagonista negativo della gara, ignorando un macroscopico fallo su Charlys e consentendo ai campani di prendere in velocità i padroni di casa con un cross in area su cui Martino commette fallo, nel tentativo di anticipare Wlodarczyk. Il check del VAR – probabilmente limitato a verificare se il fallo fosse avvenuto dentro o fuori area – conferma la concessione del penalty. Al 64’ Verde procede quindi alla trasformazione, spiazzando Micai – praticamente spettatore non pagante fino a quel momento – e riportando inaspettatamente il risultato in parità. La reazione del Cosenza è rabbiosa e immediata con Fumagalli che al 65’ – da buona posizione, appena fuori dall’area di rigore – conclude alto sulla traversa, omettendo di servire almeno un paio di compagni meglio piazzati. Il gioco ristagna a centrocampo, con la Salernitana che ricorre spesso al fallo per stroncare i tentativi di ripartenza dei padroni di casa: gli ospiti si accaniscono specialmente su Florenzi – ancora autore di un’ottima prestazione – poco o nulla tutelato dal direttore di gara che inizia ad ammonire troppo tardi nonostante i falli ripetuti sul centrocampista rossoblù. Il forcing del Cosenza – complici anche la stanchezza e le sostituzioni che hanno “scombinato” l’assetto tattico – diventa più confusionario e troppo frenetico, con qualche pallone perso di troppo a centrocampo che rischia dare luogo ad una beffa. Al 75’ infatti Verde esce vincitore da un batti e ribatti nella zona mediana, punta l’area di rigore e – arrivato al limite dell’area – scocca un tiro violente ma centrale che Micai devia in angolo con i pugni per evitare guai peggiori. All’84’ D’Orazio mette in mezzo un pallone interessante su calcio di punizione, Mazzocchi riesce ad anticipare tutti ma il suo colpo di testa termina a lato. Nel quarto dei cinque minuti di recupero concessi, brivido finale per i padroni di casa con una conclusione di Braaf smorzata in angolo dalla difesa rossoblù.

UN PUNTO AMARO

Per quanto sia vero che in serie B è importante muovere sempre la classifica, la partita di oggi rappresenta un’occasione persa per la squadra di Alvini. Infatti, nonostante tutti i problemi cronici della rosa – incompleta e lacunosa in diversi ruoli per scelte di mercato difficili da comprendere fino in fondo -, i Lupi hanno offerto una prestazione di gamba, garra e sostanza che gli aveva consentito di mettere sotto e rendere sostanzialmente inoffensivo un avversario dall’organico importante. Il Cosenza appariva tranquillamente in controllo del match e sembrava davvero difficile ipotizzare che la Salernitana vista in campo al Marulla potesse creare grattacapi alla difesa di casa. Eppure ciò che sembrava imprevedibile si è verificato quando Aureliano – e il suo assistente di linea – hanno deciso di soprassedere su un fallo nettissimo subito da Charlys – ben più evidente e palese di altri sanzionati prima e dopo nel corso dell’incontro – cambiando, di fatto, la storia della partita. È vero che il Cosenza ha avuto a disposizione altri venti minuti circa per segnare nuovamente ma – in quel frangente – sono nuovamente venuti fuori i limiti di esperienza e personalità della squadra che – giova ricordarlo – è costantemente costretta a giocare oltre i propri limiti ed è comunque in una situazione psicologica difficile, basata su equilibri molto instabili – a causa dell’inopinata penalizzazione e non solo. Ci sta quindi che vedersi danneggiati e defraudati in modo così palese abbia un po’ svuotato di energie nervose i giocatori di casa nel finale di partita. È auspicabile che Alvini riesca ancora una volta a ricompattare i suoi ragazzi per fare un’altra grande prestazione a Brescia, così da poter affrontare serenamente l’ultima sosta del 2024, recuperando forze e uomini per il filotto successivo di partite che porterà alla fine del girone d’andata. Riguardo alla Salernitana, è stata premiata dal risultato oltre i propri meriti, essendo scesa in campo in maniera evidente per fare una partita di rimessa ed essendo pervenuta al pareggio nelle circostanze fortuite già descritte, senza mettere in mostra né gioco né determinazione. Dell’arbitraggio si è detto diffusamente: dopo una discreta prima frazione, la prestazione di Aureliano è precipitata nella ripresa. Infatti, oltre alla topica che ha sostanzialmente determinato il risultato, nel secondo tempo l’arbitro ha fischiato in continuazione – spesso in maniera opinabile – spezzettando il gioco, dando quasi l’impressione di voler “congelare” il risultato. Viste le direzioni di gara a cui è soggetto il Cosenza da inizio stagione, sarebbe il caso che la società facesse sentire – e presto – la sua voce per richiedere più rispetto e più equità di giudizio. Solitamente queste incombenze sarebbero di competenza del DG ma, purtroppo, Ursino – che pure avrebbe l’esperienza e il carisma per farsi ascoltare in Lega B e all’AIA – sembra essere il fantasma di sé stesso, dando l’impressione di essersi adeguato alle carenze e ai vuoti gestionali guarasciani.

COSENZA (3-4-2-1): Micai; Martino, Dalle Mura, Caporale; Ricciardi (78′ Sankoh), Charlys (87′ Rizzo Pinna), Kouan, Ricci (46′ D’Orazio); Florenzi, Fumagalli (73′ Ciervo); Strizzolo (46′ Mazzocchi).

A disposizione: Vettorel, Baldi, Cimino, Venturi, Mauri, Zilli, Hristov, Begheldo.

Allenatore: Alvini

SALERNITANA (4-3-3): Sepe; Stojanovic, Bronn, Ferrari, Jaroszynski (58′ Njho); Hrustic, Amatucci (73′ Maggiore), Soriano (79′ Ruggeri); Verde (79′ Kallon), Wlodarczyk, Dalmonte (58′ Braaf).

A disposizione: Corriere, Salvati, Bronn, Gentile, Stojanovic, Velthuis, Sfait, Simy, Torregrossa.

Allenatore: Martusciello

 ARBITRO: Aureliano di Bologna.
ASSISTENTI: Cortese di Palermo e Bianchini di Perugia.

IV UFFICIALE DI GARA: Vogliacco di Bari.

VAR: Nasca di Bari.

ASSISTENTE VAR: Muto di Torre Annunziata.

MARCATORI: 37’ Florenzi (C), 64’ Verde (S-rig.)

NOTE: Spettatori: 7.440 di cui 806 ospiti. Ammoniti: Ricci (C), Stojanovic (S), Martino (C), Kouan (C), Wlodarczyc (S), Braaf (S)

Angoli: 3-3. Recupero: 1′ pt, 4′ st. Possesso Palla: Cosenza 47 %; Salernitana 53 %

Mazzocchi in dribbling – Foto di Michele De Marco
Martino controlla palla – Foto di Michele De Marco
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