Un passo avanti per contrastare dispersione scolastica, disagio giovanile e povertà educativa
Una nuova proposta di legge approvata dal Consiglio Regionale della Calabria punta a rafforzare il sistema educativo regionale attraverso l’introduzione dell’Unità di Pedagogia Scolastica in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
La proposta, firmata dai consiglieri regionali P. Molinaro, G.Gelardi, F. Mancuso, P. Raso, G. Mattiani ed E.Alecci, nasce dalla necessità di dare una risposta concreta alle gravi emergenze educative che affliggono il territorio calabrese: povertà educativa, disagio scolastico, dispersione e abbandono scolastico.
Alla base dell’iniziativa c’è il riconoscimento del ruolo strategico della scuola come comunità educante, che non si limita all’istruzione, ma che deve sempre più farsi carico della crescita personale, culturale e relazionale degli studenti. La nuova legge si ispira ai principi sanciti dalle convenzioni internazionali sui diritti umani e dell’infanzia, ribadendo il diritto all’educazione come elemento essenziale per lo sviluppo integrale della persona.
La proposta si fonda su un nuovo modello di intervento educativo che prevede l’inserimento di figure altamente qualificate: il pedagogista e l’educatore professionale socio-pedagogico. Entrambi i profili sono riconosciuti a livello nazionale dalle recenti normative e formati secondo gli standard europei (livello VI per l’educatore, livello VII per il pedagogista, in base al Quadro europeo delle qualifiche).
Il pedagogista può dirigere e coordinare strutture educative, mentre l’educatore può gestire gruppi di lavoro. La loro presenza nelle scuole sarà finalizzata a sostenere i docenti nella gestione dei bisogni educativi specifici, favorire l’inclusione, prevenire il disagio e contrastare l’abbandono scolastico.
Alla base del progetto vi è l’idea che ogni alunno debba poter contare su un ambiente scolastico accogliente e stimolante, capace di valorizzare le differenze e di promuovere l’uguaglianza delle opportunità. Per affrontare situazioni di svantaggio sociale, culturale, linguistico o economico, per accogliere alunni con disabilità, studenti migranti o minori non accompagnati, per aiutare chi vive difficoltà di apprendimento o disorientamento scolastico, è necessario un approccio integrato che vada oltre la didattica tradizionale.
In questa prospettiva, la figura del pedagogista e dell’educatore professionale diventa centrale per costruire percorsi formativi personalizzati, agendo non solo sulla trasmissione di conoscenze, ma anche sul benessere globale dell’alunno.
La legge si inserisce nel solco delle politiche europee orientate a investire sul benessere educativo e a rafforzare l’inclusività del sistema scolastico. L’obiettivo è quello di adeguare la scuola calabrese agli standard qualitativi europei, promuovendo un modello di istruzione più moderno, capace di educare, prevenire e accompagnare. Un modello che non si limiti a “curare” i problemi una volta emersi, ma che lavori quotidianamente per creare le condizioni in cui quei problemi possano essere evitati.
In un territorio dove la dispersione scolastica raggiunge livelli critici, l’istituzione dell’Unità di Pedagogia Scolastica rappresenta una concreta opportunità di cambiamento. Una scelta politica che punta sull’educazione come leva di sviluppo e inclusione sociale, restituendo alla scuola il ruolo fondamentale di presidio di crescita, equità e coesione per le nuove generazioni calabresi.