venerdì, Novembre 14, 2025
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Separazione delle carriere: una riforma per tutelare i diritti dei cittadini – VIDEO

Il presidente della Camera Penale di Cosenza, Roberto Le Pera, interviene sul dibattito dopo l’approvazione in Senato: «È l’inizio di una traversata verso una giustizia più giusta»

«Con l’approvazione al Senato possiamo dire che è l’inizio di una traversata verso una giustizia più giusta». Così l’avvocato Roberto Le Pera, presidente della Camera Penale di Cosenza, commenta in un video la riforma sulla separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, esprimendo pieno sostegno al referendum confermativo.

«Siamo tutti pronti a votare sì – afferma Le Pera – per avere finalmente un giudice terzo, indipendente e diverso da chi accusa». L’avvocato respinge con decisione le critiche rivolte alla riforma, definite «una bufala», secondo cui i pubblici ministeri diverrebbero “super poliziotti” senza controlli. «L’unica cultura che deve ispirare i magistrati è quella della legalità – sottolinea –. I pubblici ministeri, anche da separati, continueranno a rispettare la legge. Non cambia nulla nella loro funzione, ma cambia in meglio l’equilibrio del sistema».

Le Pera evidenzia come, con la riforma, l’attività dei pubblici ministeri sarà «ancora più controllata dai giudici», ribaltando la narrazione di chi paventa rischi di deriva autoritaria. «Forse è proprio questo che non si vuole – osserva –: che un giudice possa essere veramente autonomo e libero rispetto a un pubblico ministero che, oggi, siede negli stessi organi che valutano i giudici e ne condizionano le carriere».

Un passaggio, quello sulla separazione delle carriere, che per il presidente della Camera Penale rappresenta anche una risposta alle degenerazioni del passato: «Non dobbiamo dimenticare – aggiunge – la vergogna del caso Palamara, quando si decidevano le nomine ai vertici degli uffici giudiziari in base all’appartenenza a una corrente. Con la riforma questo non sarà più possibile: le nomine avverranno per sorteggio. Non è una soluzione perfetta, ma è di certo migliore del sistema precedente».

Secondo Le Pera, dunque, la riforma «segna una svolta storica» e restituisce equilibrio al principio costituzionale della terzietà del giudice. «È il momento di scegliere una giustizia più equa, trasparente e libera da ogni condizionamento – conclude –. È questa la direzione in cui dobbiamo andare».

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