lunedì, Dicembre 2, 2024
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Occhiuto alla Bit: “Dobbiamo cambiare il racconto del turismo calabrese”

“Quello che stiamo cercando di fare è cambiare il racconto del turismo calabrese. Tutte le indagini, i sondaggi, ci dicono che la Calabria viene percepita come una Regione dove il turismo è prevalentemente il turismo del mare. E noi dobbiamo assecondare questo modo di percepire la Calabria da parte dei turisti, potenziando parallelamente anche ciò che possiamo offrire e promuovere nella montagna”.
A dirlo è il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, parlando con i giornalisti alla Bit di Milano.
“Immagino che la nostra strategia di sviluppo del turismo, e di racconto del turismo, sia incentrata in attività che facciano venire i turisti perché vogliono fruire del mare bellissimo della Calabria.
Ma una volta che i turisti arrivano in Calabria, io immagino anche che questi debbano essere stupiti da una Calabria che offre altro oltre il mare, perché la Calabria ha una storia immersa nel mare, ha la Magna Graecia immersa nel mare, come Crotone e a Sibari.
La Calabria ha una cultura straordinaria ed è una delle Regioni più montuose d’Italia che ha 470mila ettari di foreste e, quindi, è un territorio che ha anche la possibilità di offrire ai turisti la montagna con i sui straordinari parchi.
A me piacerebbe che quando un turista viene in Calabria e va in una località di mare, in un albergo sul mare, possa trovare in quell’albergo anche il dépliant di quello che il turista potrebbe fare in Calabria d’inverno nelle sue montagne e tra i suoi bellissimi borghi.
Io ce la metto tutta, la mia squadra ce la mette tutta, quelli che sono qui a questa fiera ce la mettono tutta perché vogliamo far decollare il turismo calabrese.
Il mio auspicio, il mio augurio è che questo nostro lavoro serva sì a produrre risultati, ma possa servire anche a liberare dalla mente dei pessimisti, parlo di tanti calabresi che sono ancora pessimisti, l’idea che questa Regione non si possa sviluppare.
Questa Regione è una Regione bellissima, è una Regione straordinaria, è una Regione che era più difficile non svilupparla che svilupparla”.

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