venerdì, Maggio 16, 2025
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Gli studenti del Convitto Telesio protagonisti attivi della solidarietà

Un gruppo di studenti del Convitto Nazionale "B. Telesio" ha incontrato l’associazione "La Terra di Piero", donando fondi raccolti con un mercatino solidale per sostenere il progetto Parco Mario Gualtieri a Kilombero, Zanzibar. L’iniziativa, basata sul service learning, dimostra come la scuola possa formare cittadini consapevoli attraverso esperienze concrete di impegno sociale

C’è qualcosa di speciale negli occhi dei ragazzi quando scoprono di poter fare la differenza. È quello che abbiamo visto ieri mattina, quando un gruppo di studenti del Convitto Nazionale “B. Telesio” ha varcato la soglia dell’associazione “La Terra di Piero“. Non un’uscita didattica qualsiasi, ma un esempio concreto di come la scuola possa diventare motore di cambiamento sociale.

I giovani, accompagnati dalla Dirigente scolastica Miriam Curti e da un gruppo di educatori, non sono arrivati a mani vuote: con loro, il frutto del proprio impegno, un contributo economico raccolto attraverso la realizzazione e vendita di manufatti artigianali. Destinazione dei fondi: il progetto Parco Mario Gualtieri di Kilombero, a Zanzibar.

Un incontro che lascia il segno

studenti e solidarietà«Mi ha colpito profondamente la loro gentilezza» – racconta con voce carica di emozione Sergio Crocco, presidente de “La Terra di Piero”. «Questi ragazzi non hanno portato solo un contributo economico, ma soprattutto il loro garbo. Un’educazione disarmante e un’attenzione davvero commovente mentre raccontavo loro dei nostri progetti in Africa e delle iniziative per la disabilità».

Il presidente non nasconde il suo entusiasmo: «Sono rimasto affascinato e mi sono complimentato di cuore con chi ne cura la crescita non solo scolastica. Stanno facendo un lavoro straordinario» – sottolinea –  «e vedere questi giovani così sensibili rafforza la mia convinzione che le nuove generazioni siano la vera speranza per il futuro».

Service learning: quando l’apprendimento diventa servizio

Al centro dell’iniziativa c’è una metodologia educativa innovativa, il service learning, che sta rivoluzionando l’approccio all’insegnamento. Non più semplice volontariato occasionale, ma un percorso strutturato che integra l’apprendimento scolastico con un servizio attivo alla comunità.

studenti e solidarietà«Il service learning non è semplice volontariato, ma un approccio pedagogico strutturato che consente agli studenti di applicare le competenze acquisite in classe per rispondere a reali esigenze della comunità» –  spiega la Dirigente Curti. «Attraverso queste esperienze formative i ragazzi sviluppano non solo competenze civiche, ma anche un senso profondo di responsabilità sociale che diventa parte integrante della loro identità».

La Dirigente si sofferma poi sul valore trasformativo della solidarietà  che «non può restare un concetto astratto confinato tra le pagine dei libri. Deve diventare pratica quotidiana, esperienza vissuta. Quando i nostri ragazzi imparano a guardare oltre sé stessi e a riconoscere i bisogni degli altri, acquisiscono una ricchezza che nessun libro di testo potrà mai offrire. Il nostro compito come educatori è coltivare questa sensibilità e trasformarla in azioni concrete. La scuola ha il dovere di formare non solo studenti preparati, ma cittadini consapevoli, capaci di agire concretamente per migliorare la società».

Dal ‘mercatino solidale’ al progetto in Africa

Durante la visita, i giovani del Convitto hanno consegnato una donazione frutto del loro impegno creativo per il mercatino solidale organizzato dagli studenti, educatori ed insegnanti durante il periodo natalizio. Questo gesto rappresenta la concretizzazione dell’approccio service learning: i ragazzi hanno messo in campo competenze creative e organizzative, hanno compreso il valore del lavoro collettivo e hanno sperimentato in prima persona come piccole azioni possano generare un impatto significativo.

I manufatti realizzati non rappresentano solo un’attività creativa, ma racchiudono il senso profondo di questa esperienza: la scoperta che anche piccoli gesti, quando nascono da un impegno collettivo, possono generare risultati significativi. I fondi raccolti contribuiranno infatti a sostenere il progetto del Parco Mario Gualtieri a Kilombero, un’iniziativa che l’associazione porta avanti a Zanzibar.

«Ciò che rende davvero speciale questa esperienza è vedere come i nostri studenti, grazie anche al lavoro quotidiano degli insegnanti e degli educatori, stiano interiorizzando questi valori come normale stile di vita», sottolinea ancora la Dirigente Curti. «Non si tratta di un’attività sporadica, ma di un percorso formativo che li accompagnerà ben oltre il periodo scolastico, trasformandoli in adulti consapevoli e attivi nel tessuto sociale. Il nostro obiettivo è che la solidarietà e l’attenzione all’altro diventino per loro una seconda natura, una lente attraverso cui guardare il mondo e il proprio ruolo all’interno di esso».

Un seme per il futuro

Guardando questi ragazzi mentre ascoltano con attenzione le parole di Sergio Crocco, è impossibile non pensare a quanto sia fondamentale coltivare fin dai banchi di scuola quel senso di responsabilità verso l’altro che rende una società veramente civile. Vedendoli così attenti e partecipi, si comprende il valore di un’educazione che va oltre i libri e abbraccia la dimensione umana nella sua interezza.

L’incontro si è concluso con l’impegno reciproco tra il Convitto Telesio e “La Terra di Piero” di continuare questo percorso insieme, nella convinzione che l’alleanza tra istituzioni educative e realtà del terzo settore rappresenti la vera risorsa per costruire un futuro più giusto e solidale.

E mentre i ragazzi salutavano e si avviavano all’uscita, nei loro occhi brillava quella luce speciale di chi ha compreso che la vera educazione non si misura solo con i voti, ma con la capacità di rendere il mondo un posto migliore. Una lezione che nessun libro di testo potrà mai insegnare.

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